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ANALISI TECNICO-NORMATIVA

1. Aspetti tecnico-normativi in senso stretto.

A) Necessità dell'intervento normativo.

        L'intervento normativo proposto intende fornire una pronta risposta, sotto il profilo sanzionatorio e processuale, all'emergenza costituita dai massicci sbarchi di cittadini extracomunitari clandestini avvenuti in quest'ultimo periodo sulle coste italiane, che ha determinato gravi problemi di ordine pubblico e costi ormai non più sopportabili in termini di vite umane.

B) Analisi del quadro normativo e incidenza delle norme proposte sulle leggi ed i regolamenti vigenti.

        Il disegno di legge incide sull'attuale legislazione sotto tre diversi profili:

            dal punto di vista sanzionatorio e sostanziale vengono rimodulate le fattispecie penali previste dall'articolo 12 del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, con una più precisa definizione delle condotte punibili ed eliminando altresì il riferimento allo scopo di lucro (ridotto a mera aggravante), al fine di superare le difficoltà di prova riscontratesi nel corso dei procedimenti penali avviati;

            sotto il profilo cautelare è stata inserita nel medesimo testo unico una presunzione di sussistenza di gravissime esigenze cautelari alla quale consegue, nel caso si proceda per reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina che si manifestano con modalità esecutive particolarmente gravi, l'applicazione della custodia cautelare in carcere, in modo del tutto analogo a quanto previsto in tema di criminalità organizzata;

        sul versante processuale si è inteso favorire l'efficienza delle indagini relative ai delitti in questione escludendo l'obbligatorietà del rito direttissimo.

C) Analisi della compatibilità dell'intervento con l'ordinamento comunitario.

        Il disegno di legge non presenta alcun possibile profilo di incompatibilità con l'ordinamento comunitario.

 

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D) Analisi della compatibilità con le competenze delle regioni ordinarie ed a statuto speciale.

        Il disegno di legge non presenta aspetti di interferenza o di incompatibilità con le competenze costituzionali delle regioni, incidendo su materia, quella penale, riservata alla potestà legislativa dello Stato.

E) Verifica della coerenza con le fonti legislative primarie che dispongono il trasferimento di funzioni alle regioni ed agli enti locali.

        Il disegno di legge, come sopra già evidenziato, non coinvolge le funzioni delle regioni e degli enti locali.

F) Verifica dell'assenza di rilegificazioni e della piena utilizzazione delle possibilità di delegificazione.

        Il disegno di legge ha ad oggetto materie assistite da riserva di legge, non suscettibili di delegificazione.

2. Elementi di drafting e linguaggio normativo.

A) Individuazione delle nuove definizioni normative introdotte dal testo, della loro necessità, della coerenza con quelle già in uso.

        L'intervento non introduce nuove definizioni normative.

B) Verifica della correttezza dei riferimenti normativi contenuti nel progetto, con particolare riguardo alle successive modificazioni ed integrazioni subite dai medesimi.

        I riferimenti normativi che figurano nel disegno di legge sono corretti.

C) Ricorso alla tecnica della novella legislativa per introdurre modificazioni ed integrazioni a disposizioni vigenti.

        Le modifiche alla legislazione vigente (codice di procedura penale e legislazione complementare) sono state introdotte con la tecnica della novella legislativa.

D) Individuazione di effetti abrogativi impliciti di disposizioni dell'atto normativo e loro traduzione in norme abrogative espresse nel testo normativo.

        L'intervento normativo non risulta comportare effetti abrogativi espliciti o impliciti.